INTERROGAZIONE n. 171 del 22/09/2023
Bonifica del Sin "Crotone-Cassano-Cerchiara”.

Al Presidente della Giunta regionale

Premesso che:
- Crotone ospita uno dei siti più contaminati dell'intero Paese e rientra nel Sito di bonifica di Interesse Nazionale “Crotone-Cassano-Cerchiara”, avendo ospitato dagli anni '20 agli anni '90 del secolo scorso diverse industrie chimiche. In particolare nella zona costiera alle porte della città, nell’area “ex Pertusola”, di proprietà di Syndial S.p.A., oggi Eni Rewind S.p.A., sono ammassate enormi quantità di rifiuti che rappresentano un grave pericolo per l'ambiente e la salute dei cittadini dell'intera area urbana, oltre a impedire qualunque sviluppo turistico ed economico del territorio. Nel sito si registra una concentrazione di metalli pesanti come arsenico, cadmio, mercurio, piombo, zinco e non, composti inorganici, composti organici di varia natura, ivi inclusi gli alifatici clorati, materie prime di natura chimica e metallurgica, residui di lavorazione ad elevato contenuto di radioattività;
- è prevista la bonifica dell'area industriale in questione, riconosciuta anche da una sentenza del Tribunale di Milano passata in giudicato che ha condannato Eni-Rewind, la società che ha sostituito Syndial per le operazioni di bonifica, al pagamento della somma di 72 milioni di euro per il danno ambientale provocato al sopracitato Sin;
- in data 24 ottobre 2019 si è tenuta una Conferenza dei Servizi per l’esame del progetto relativo al Sito di bonifica di Interesse Nazionale “Crotone-Cassano-Cerchiara” – Discariche fronte mare e aree industriali – Progetto di Bonifica fase 2 (Pob 2) trasmesso in precedenza da Syndial. All’interno del provvedimento Paur (Provvedimento autorizzatorio unico regionale) relativo al Pob 2 sono state inserite una serie di prescrizioni, la cui principale è l'asporto ed il trasferimento, fuori dalla regione Calabria, di tutti i rifiuti della bonifica pericolosi per la salute pubblica, sia Tenorm (Technological enhanced occurring radioactive materials), sia non Tenorm. Il verbale riporta che “la richiesta di portare i rifiuti all'esterno del territorio regionale nasceva, sin dalle fasi iniziali della valutazione del progetto, dalla necessità, condivisa da tutte le amministrazioni locali, di non aggravare la situazione già presente localmente mediante la realizzazione di nuove discariche”. La Conferenza dei servizi ha espresso, all'unanimità, parere favorevole sul progetto in esame;
- nonostante tale accordo, Eni-Rewind ha proposto, invece, in un secondo momento, di cambiare la destinazione d’uso del sito “Pertusola sud” al fine di poter “tombare” parte dei rifiuti nel sito industriale stesso, trasferendo il resto a distanza di pochi chilometri, ovvero in una discarica privata detta Columbra, posizionata vicino tre zone abitate: il centro della città di Crotone, il quartiere conosciuto come Papanice, il Comune di Cutro. Viene richiesto, quindi, alla Regione Calabria la riapertura del Paur. Nella Conferenza dei servizi del 9 febbraio 2023, convocata al Ministero competente e avente ad oggetto «Variante al POB fase 2 realizzazione di una discarica di scopo per rifiuti tenorm con amianto derivante dalle operazioni di bonifica della discarica ex Fosfotec "Farina-Trappeto" all'interno del sito Eni Rewind di Crotone», le istituzioni locali (Regione, Comune e Provincia di Crotone) e gli enti tecnici hanno bocciato la Variante, confermando il deliberato preso con la Conferenza dei Servizi decisoria del 24 ottobre 2019 e cioè che i rifiuti debbano essere trasportati fuori dal territorio regionale. Considerato che: - la società “Maio Guglielmo Srl” ha chiesto l’autorizzazione per realizzare una discarica per rifiuti pericolosi e non pericolosi in località Giammiglione, a Crotone. La discarica, posizionata a ridosso del centro abitato di Crotone, dovrebbe avere una capacità di abbancamento di 4.200.000 metri cubi, distribuiti su un’area di circa 400.000 metri quadrati. Nel sito di Giammiglione, però, ricadono vincoli di carattere idraulico che sono indicati nel Piano di gestione del rischio di alluvioni della Calabria (Pgra), i quali non possono essere superati con interventi di mitigazione del rischio idraulico, così come invece sostiene di fare la società che ha proposto il progetto;
-Eni-Rewind continua, anche giudiziariamente, a chiedere la riapertura del Paur, per evitare di dover trasportare un milione di tonnellate di rifiuti, derivanti dalle attività industriali a Crotone, fuori dal territorio della Regione Calabria come sancito nelle Conferenze dei servizi del 2019 e del 2023. Tenuto conto che: -le popolazioni residenti nel Sin “Crotone-Cassano-Cerchiara” registrano allarmanti dati di rischio per la salute a causa delle esposizioni ambientali, per come dimostrato dallo studio Sentieri (promosso dall’Istituto Superiore di Sanità di concerto con il Ministero della Salute e il Ministero dell’Ambiente): aumento di tumori (in particolare su Crotone la mortalità per cause con evidenza a priori di associazione con le fonti di esposizione ambientale risulta in eccesso per il tumore epatico e, nei soli maschi, un eccesso di tumori allo stomaco, linfomi e tumore della vescica e nelle femmine tumore della mammella), mortalità prematura, maggiore ospedalizzazione per tumori in età giovanile dai 0 ai 29 anni, a cui si aggiunge il fatto che si tratta di territori segnati da un alto livello di deprivazione socioeconomica, condizione che incide negativamente sulla qualità di vita e salute;
- Crotone ha diversi e troppi impianti che lavorano o smaltiscono rifiuti: la già citata megadiscarica di Columbra con due linee di produzione (rifiuti solidi urbani e tossici e pericolosi), la vecchia discarica di proprietà del Comune in località Farina, mai bonificata nonostante le promesse, un termovalorizzatore nell’area industriale che incenerisce rifiuti ospedalieri, centrali a biomasse e turbogas, senza contare la discarica della “Passeggiata degli innamorati” costruita sul mare e il resto dell’area inquinata che Eni-Rewind dovrebbe bonificare;
- la mancata bonifica del Sin è recentemente entrata anche nell’inchiesta "Glicine Acheronte" della Dda di Catanzaro, scattata il 27 giugno 2023 con 43 misure cautelari eseguite dai Carabinieri. Si tratta del blitz che ha colpito la cosca Megna di Papanice e smantellato il presunto comitato d'affari che avrebbe influenzato le istituzioni pubbliche per fini elettorali e che avrebbe organizzato un “diffuso sistema clientelare” per la gestione di appalti pubblici, per lo smaltimento dei rifiuti e per dirigere una serie di nomine ed incarichi politici. Alcuni indagati, secondo gli investigatori della Dia, osteggiavano il progetto di tombamento dei rifiuti nel sito Pertusola, pretendendo che i rifiuti pericolosi venissero tutti trasferiti nella discarica di Columbra. Preso atto che: - la Regione Calabria, nell’anno 2005, ha istituito a Crotone il cosiddetto Distretto Energetico, un sistema che avrebbe dovuto integrare fra loro le diverse tecnologie ad alta efficienza, con lo scopo di ottimizzare il consumo e la produzione locale di energia, ricorrendo soprattutto alle fonti energetiche rinnovabili, con l’obiettivo finale di raggiungere l’indipendenza dall’approvvigionamento energetico e di influire anche sull’occupazione del territorio. Dopo quasi venti anni dalla sua istituzione niente di tutto questo, però, è stato realizzato e il Distretto Energetico è servito solo e soltanto per facilitare le autorizzazioni per l’apertura di centrali ed impianti di smaltimento rifiuti;
- il 19/06/2023 è stata approvata all’unanimità in Consiglio regionale la mozione n. 58 avente ad oggetto “Sin Calabria-Crotone-Cassano-Cerchiara”, firmata da tutti i capigruppo, nella quale si impegna la Giunta regionale “a coordinare l’insieme delle istituzioni calabresi tese a contrastare anche in sede giudiziaria il tentativo dell’ENI di stravolgere il deliberato della conferenza di Servizi” e “a sostenere in sede governativa e nello specifico tramite il Ministero dell’Ambiente, il Ministero della Salute e il Ministero dello Sviluppo Economico le ragioni delle istituzioni calabresi”. Tutto ciò premesso e considerato INTERROGA il Presidente della Giunta regionale
Per sapere:
1. che iniziative intende assumere la Regione Calabria per dar seguito agli impegni indicati nella mozione n. 58, assumendo una posizione decisa e immutabile sull’impossibilità di riapertura del Paur e/o di rimodulazione del Pob 2, chiarendo in maniera definitiva che i rifiuti derivanti dalle attività industriali a Crotone devono essere trasportati fuori dal territorio regionale;
2. se e come intende assumere ogni utile e necessaria iniziativa nei riguardi del nuovo Commissario Straordinario, generale e professor ------------, delegato a coordinare e promuovere la realizzazione degli interventi di bonifica e riparazione del danno ambientale nel Sin di Crotone-Cassano e Cerchiara, al fine di avere al più presto un piano degli interventi e un cronoprogramma dei lavori;
3. quale posizione intende assumere a riguardo del progetto per la realizzazione di una discarica per rifiuti pericolosi e non pericolosi in località Giammiglione, lesivo della salute pubblica e della situazione ambientale di un territorio già ampiamente compromesso;
4. se intende valutare la revoca della delibera costitutiva del Distretto Energetico di Crotone.

Allegato:

22/09/2023
D. TAVERNISE